Breve storia delle relazioni algero-italiane
Le relazioni strategiche algero-italiane sono profondamente radicate nella storia, e risalgono ai primi scambi commerciali tra le due sponde del Mediterraneo durante l’epoca dei Fenici, e ai rapporti di pace e di guerra tra l'Impero romano e il Regno di Numidia, quali figure storiche di entrambe le parti hanno svolto un ruolo importante nel loro sviluppo, come il filosofo e scrittore "Sant'Agostino", le cui idee ebbero una grande influenza sulla Chiesa cattolica e sul pensiero occidentale, nonché il ribelle Re amazigh "Jugurtha", che morì di tortura e di fame nelle prigioni romane a causa della sua rivolta e della sua eroica resistenza all'egemonia romana.
Il ricco patrimonio culturale e archeologico dell'Algeria testimonia la profondità di queste relazioni, in quanto l'Algeria si colloca al secondo posto nel mondo dopo l'Italia in termini di monumenti romani, come Djamila, Tipaza et Timgad che sono inserite nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Gli scambi commerciali e umanitari tra le due parti aumentarono notevolmente durante il periodo ottomano grazie agli accordi di pace e commerciali stipulati tra la Reggenza di Algeri e le varie monarchie italiane, estendendosi al periodo coloniale grazie alla stabilizzazione di un numero significativo di coloni italiani in Algeria. Con lo scoppio della gloriosa Rivoluzione di Liberazione, il popolo italiano fu proattivo nel sostenere la causa algerina attraverso il sostegno finanziario e politico dei suoi leader e intellettuali al partito del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) e al Governo Provvisorio Algerino, nonostante le pressioni dell’allora potenza coloniale.
In questo contesto, va ricordato il contributo del primo Presidente dell'ENI, fù Enrico Mattei, a sostegno della Guerra di Liberazione Nazionale e alla messa in posa delle fondamenta della cooperazione e del nuovo partenariato algero-italiano, nonché la partecipazione di un gran numero di giornalisti italiani all'internazionalizzazione della causa algerina, come i compianti Piero Angela, Giovanni Pirelli, Bernardo Valli, Giangiacomo Felrinelli e altri politici, imprenditori e artisti.
Il film algero-italiano "La battaglia di Algeri" di Gillo Pontecorvo (1966), divenuto un riferimento oggettivo per la lotta di liberazione del popolo algerino, è una testimonianza della simpatia italiana per il popolo algerino nella sua lotta per la libertà e l'indipendenza.
A livello ufficiale, l'instaurazione di relazioni diplomatiche tra lo Stato algerino e quello italiano risale al 1962, immediatamente dopo l'indipendenza dell'Algeria, quando il Mujahid (partigiano) Tayeb Boulahrouf fu nominato primo Ambasciatore d'Italia dopo aver rappresentato il Governo Provvisorio Algerino a Roma durante la Guerra di Liberazione.
Oltre al coordinamento politico ai massimi livelli, durante l'indipendenza è stata data priorità al commercio e alla cooperazione bilaterale nei settori dell'insegnamento superiore, dei lavori pubblici e dell'energia, in particolare gli idrocarburi che l'Algeria ha potuto nazionalizzare e sviluppare grazie al notevole contributo dell’Italia.
Durante il decennio nero, Roma ha mantenuto le relazioni politiche, economiche e culturali con l'Algeria e ha contribuito allo smantellamento del blocco aereo imposto dall'Europa, in un momento in cui il terrorismo non era ancora riconosciuto come una minaccia alla sicurezza transfrontaliera, mantenendo la linea aerea diretta Roma-Algeria, operata dalla compagnia di bandiera italiana "Alitalia" con il sostegno del Governo italiano.
Le relazioni strategiche tra i due Paesi sono state continuamente rafforzate e sviluppate in tutti i settori negli ultimi decenni attraverso l’istituzione di numerosi quadri di consultazione e coordinamento bilaterale e regionale su questioni di interesse comune, il rafforzamento del quadro giuridico per la cooperazione bilaterale, lo sviluppo di numerosi progetti di investimento e di partenariato economico in settori vitali e strategici, l’aumento continuo del volume degli scambi e l’ampliamento degli scambi tra le competenze dei due Paesi, comprese le categorie di studenti e artisti, a cui hanno contribuito anche le comunità algerina e italiana dei due Paesi.